30 set 2012

L'arte del fumetto secondo Will Eisner.

L'arte del fumetto, Will Eisner. BUR Rizzoli

Si può dire che lo stile è una forma di imperfezione (Will Eisner)

Credo sia giusto difendere la vanità di cercare (come Leonardo) di trasformare l’arte in una scienza. La comunicazione umana formale o registrata in modo organizzato è nata come comunicazione visiva. (Will Eisner)

Non sono un disegnatore e non conosco dettagliatamente la manualistica dedicata al fumetto, ma una rapida scorsa ai titoli è sufficiente a individuarne l’orientamento maggioritario: quello tecnico/pratico, principalmente orientato al disegno.

Will Eisner (1917 - 2005), padre putativo del graphic novel, persegue una direzione diversa coi suoi classici Fumetto e arte sequenziale e Narrazione grafica e racconto visivo. I due testi (riuniti in un volume unico dal titolo L’arte del fumetto edito da BUR Rizzoli) hanno un taglio molto più accademico, nel senso più positivo del termine.

Come ogni buon docente, Eisner non si limita a fornire un corpus di nozioni utili ad operare, ma fornisce uno sfondo storico e teorico dal quale attingere nel momento delle scelte stilistiche.
Eisner si riferisce al fumetto utilizzando l’accezione semiotica di testo, esplicata da una citazione di Tom Wolfe (“Harvard Educational Review”, 1977), proprio nelle prime pagine del libro:

 (…) la lettura delle parole è solo una parte di un’attività umana molto più ampia che include la decodificazione dei simboli e l’integrazione e organizzazione dei dati… In sostanza la lettura – nel senso più generale del termine – può essere considerata un’attività percettiva Leggere parole è una delle manifestazioni di questa attività, ma ne esistono molte altre (…)

La premessa è fondamentale alla trattazione. In Arte sequenziale si affronta tutto ciò che concorre alla mise en place degli ingredienti di ogni fumetto o graphic novel, i quali costituiscono grammatica, sintassi, ortografia e lessico di un linguaggio vero e proprio.
Eisner sottolinea, a ragione, come la struttura della pagina, la tipologia delle cornici, la frequenza delle vignette, costituiscano l’ossatura per la costruzione della storia e contribuiscano a crearne ritmo e prosodia.
Il disegno non è trascurato, ma ogni scelta visiva è considerata subordinata alla scrittura: realismo o stilizzazione, uso della prospettiva, inquadratura. Ogni cosa ha un valore semantico, da ponderare con attenzione anche qualora ci si volesse indirizzare alla realizzazione di un prodotto commerciale.
Importante anche l’approfondimento sull’aspetto del workflow, del lavoro di gruppo e del processo editoriale.

The Spirit, Will Eisner
Arte sequenziale è denso di esempi visivi e non mancano anche rappresentazioni di dummy (l’equivalente dello storyboard per il fumetto) e di sceneggiature, che – al contrario di quanto si potrebbe pensare – non sono redatte in modo standard, ma hanno una variabilità d’interpretazione più o meno elevata a seconda dello scrivente.
Elencare i vari punti trattati è superfluo, il manuale andrebbe letto e studiato da chi si occupa o da chi è appassionato di arte visiva, ma mi preme osservare come la posizione di Will Eisner sul destino del fumetto post internet/era digitale sia quanto di più lontano dalle diatribe sterili sulla facilità di esecuzione (e quindi la presunta morte del professionismo) dovuta alla tecnologia, o sulla bellezza intrinseca della stampa e della carta rispetto all’edizione digitale.

Come ogni docente e come ogni professionista onesto dovrebbe fare, Eisner si limita alle considerazioni su quanto il mezzo possa modificare la fruizione e quindi il rapporto tra autore e lettore. Il mezzo digitale cambia le possibilità di controllo del processo di lettura (affidate prima alla struttura della pagina e alla divisione in pagine stessa). Il colpo d’occhio e la possibilità del lettore di saltare in punti diversi del testo non è più così scontato; la divisione in vignette non è più indispensabile (una vignetta può essere grande come lo schermo, a tutta pagina per così dire e le sue dimensioni possono essere variate dal lettore); esiste la possibilità dell’interattività; si può sfruttare la cosiddetta “tela infinita”.

Narrazione grafica riprende alcuni aspetti trattati in Arte sequenziale occupandosi, però, non della creazione del linguaggio, ma della creazione della storia attraverso il linguaggio (quello del fumetto, ovviamente).
La comprensione del fruitore rende necessaria la codificazione di un certo numero di stereotipi e lo sviluppo di convenzioni narrative. Si tratta di leggi non scritte (i luoghi comuni della messa in scena grafica) tasselli indispensabili per semplificare la cognizione di una realtà filtrata dalla rappresentazione visiva.

Anche parlando del narrare Eisner non lesina riferimenti storici e antropologici: dal riconoscimento della compresenza di intreccio e fabula (dagli studi dei formalisti russi), all’elencazione di premesse tipiche, all’importanza dell’empatia soprattutto nei racconti che prevedono un coinvolgimento del lettore con la figura del protagonista (da cui l’importanza della gestione del prologo).

In gran parte Will Eisner usa il proprio materiale per esemplificare i punti salienti delle sue lezioni, soprattutto tavole di Spirit, ma anche le graphic novel Contratto con Dio e Vita su un altro pianeta (edite rispettivamente da Fandango e Kappa), nel libro vi sono però anche numerosi intermezzi che forniscono una buona panoramica della letteratura a fumetti mondiale, oltre a dare ottimi esempi di quanto suggerito dall’autore per la costruzione sequenziale. Particolarmente belle le tavole di Robert Crumb (da Mister Nostalgia, Comma 22) e Jason (da SHHH, Black Velvet).


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